sabato 19 maggio 2018

GENETLIACO (18/05/1937)



di Francesco Scrima

Mancò il tempo (manca sempre il tempo) per dirti

ch’era presto, troppo presto, per un viaggio

così lungo, che non ero ancora pronto,

che l’afa di quella primavera m’impediva

di pensare (a te, di respirare) ai saluti,

agli auguri del compleanno prossimo,

quello che da allora si ripete

immobile come in un fotogramma -

che c’era ancora un’estate da aspettare,

e poi un’altra, un’altra vita ancora…

Sbigottisce anche l’aria se si ferma

il coraggio, se il cuore procede senza méta,

se il muro di cristallo cede all’urto

e le macerie fumano negli occhi

già sanguinanti. Poi tutto riprende

e vanno via le ombre della sera,

i ricordi sgranati nella nebbia

da dove vieni a noi, vicina e assente,

una piccola mano che cercava

un appiglio, qualcosa, un luogo caldo

dove sostare un poco – e poi per sempre.



Nessun commento:

Posta un commento

Questo blog consente a chiunque di lasciare commenti. Si invitano però gli autori a lasciare commenti firmati.
Grazie