lunedì 18 dicembre 2017

Il tuo sguardo fanciullo. Un ricordo di Guido


di Gerita Tiranno

Nella spirale di una vertigine non più brumosa,
nel rapimento improvviso che, foglia ingiallita
dal dolore, ti ha staccato e ti ha immerso
nel chiarimento del tuo senso,
mi piace immaginarti
di nuovo ridente.
Ridente e stupito.
In un’alba nitida si slanci
il tuo sguardo da fanciullo.
Ad accoglierti non sia
una gelida vacuità,
ma l’abbraccio caldo della Luce senza tempo.

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