domenica 4 giugno 2017

Il gioco beffardo dell'Incoerenza

by Francesca Saieva
Sulla soglia di questa porta di pietra, tu hai scelto il silenzio... le sue parole bussano, visitando la goccia d'acqua… Su per la distesa di mare, stanze deserte raccolgono l'eco di alcun passo (W. Szymborska). Così, strofino mani e piedi e ancora mani su questo muro di pietra... Il Muro sta lì a fissarmi nella sua freddezza, mentre io continuo a camminare e toccare con lo sguardo cose-pensieri, nel timore che il Tempo sbiadisca gli occhi (K. Kieślowski) e divori la trasparenza. Un lago di calma e quiete come tempo intimo da chiedere... e un tempo ‘senza tempo’ in questo andare e venire (M. Zambrano) inquieto da cercare... Ma tutte le piogge si ripetono sul mare, sulla mia mano, il mio viso, i miei occhi, mentre grosse gocce si schiacciano sul vetro (N. Hikmet). Così, il vento di quest’Oggi, porta con sé solo parole mute, nel gioco beffardo dell'Incoerenza. Ascolta... il silenzio è una parola che non è parola (G. Bataille) non chiedere più dell'inganno, sai bene che ciò che si scrive non può essere letto (S. Quinzio). Ma guardarmi dentro gli occhi... gli occhi ch'eran  e che sono bambini" (R. Vecchioni)


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