sabato 20 maggio 2017

Chi è quell'uomo?

by Francesca Saieva

Chi è quell'uomo? – dicono – il Pazzo (Hugo), ma non sanno. Io... io sì, lo conosco bene. Ho già visto questi occhi, tra incrinatura e sorriso. Appeso allo specchio, un riflesso... come grido dal dolore alla lacrima, come sibilo dalla terra alla testa (Szymborska). Vento su pietra, su di un muro annerito dal piatto orizzonte (Eliot), nello scorrere uguale dell'ora... Eppure, quel suono ha fatto 'naufragio' e il mio Io contro l'Altro... faccia a faccia (Lévinas), da giorni e giorni non abita più questa casa... Chi è quell'uomo? – dicono – il Saggio. E il dire-così-anche-il-pensare, "ricreano ogni 'fu' fin che dica la volontà" (Nietzsche). Ora vaghi, fotografando l'anima e le sue foglie... sai bene, però, che tra piramidi di cielo il muro non può finire (Kieslowski). Chi è quell’uomo? – dicono – l’Anima.

venerdì 19 maggio 2017

Amandoti

by Silvia Dello Russo

Resta fermo
Mentre dormi ora così
Abbandonato al sogno
Resta fermo così
Sospeso in quel sorriso che scivola  sul tuo viso

Con la mia matita
Disegno il tuo ritratto nuovo
Come uno scultore come un pittore come un chirurgo come un maestro
Come un poeta
io ti creo

Disegno sulla tua anima

Incido sul tuo cuore  e scavo tra i tuoi polmoni
Come un bisturi dal ventre
Taglio via ogni tua inquietudine e paura

Fermo non ti muovere
Lasciami dipingere di blu cobalto i pensieri
mentre instillo gocce di sapienza negli occhi
... e scrivo lungo le tue forti vene
Le parole magiche delle formule antiche

Resta ancora fermo
io ti creo
In questo istante senza tempo
Che annienta ogni distanza
E soffio nel tuo respiro che si plasma
Come un vetro caldo che cola tra le tue mani

... ti sveglierai e
Non sarà più risveglio
Ora lo sai e ridi dormendo
Che amandoti ti ho creato.


mercoledì 17 maggio 2017

Preghiera

di Sandra Collura

Non invoco dio né i sapienti della terra
ma parlo di te, creatura mortale,
mentre, per un miracolo,
i tuoi pensieri e le tue emozioni
s’affacciano dentro di me
come piccole rose bianche sbocciate
nonostante l’afa abbia disseccato la pianta

Oggi eri con me seduta sulle piatte rocce
scaldate dal sole, sulla collina ventosa
dove solo un anno fa percepimmo i nostri corpi
nella luce trasparente dell’ estate

Non invoco dio né spiriti eletti
ma lascio che riccioli  d’incenso profumato
mi tocchino come piccole dita
per ricordarmi di te

Sono viva, di una vita orfana
come se una madre avesse sciolto
la sua mano da quella della sua bambina
e l’abbia lasciata andare

Ogni vita è un segreto
segreta la tua vita prima di me
segreta la mia dopo di te
non saprai verso dove volgerà .

Cosa sperare, cosa immaginare, dopo?
Eppure granelli di zucchero sul tavolo
riflettono la luce dell’alba come diamanti
eppure le montagne, spogliate dall’incoscienza
sono rivestite dal sapiente viola del crepuscolo
ma la casa, trapassata da mille voci straniere,
non riesce a trovare la sua voce.

Respiro e respiro
istantanee rondini sfarfallano sul mio capo
così prossime alla mia malinconia
mi commuovo,
vedo perfino il loro piccolo corpo vibrare
quand’esse sono sempre così lontane negli azzurri dei cieli

Tutto è così presente
tutto è così oscuro
non riesco a pensare nessuna lontananza
nessun luogo al di là di ciò che calpesto
nessun bisogno metafisico che mi trasporti
dall’infinita serie delle cause alla causa prima
non ci sono scenari paralleli
oltre il melo dal ramo spaccato
corroso dai vermi che tuttavia
sostiene una cascata di fronde verdeggianti
dove, ancora una volta, amorevolmente
stanno maturando frutti,
nel silenzio.


(23 agosto 2015)

sabato 13 maggio 2017

sabato 6 maggio 2017

Finestre segrete

di Francesca Saieva

Dalla mia mano alla tua mano (Hesse) una nube bianca sento... e nell'indugiare restando (Heidegger) ne ascolto il leggero tocco, che ci scopre l'uno all'altro... mentre ombre assecondano movenze di questa natura selvaggia... "le sue pagine non scritte si estendono in ogni direzione" (Tranströmer). La volontà ormai estranea a se stessa è priva di conoscenza (Schopenhauer) ... autentica   io l'ascolto   nel suo abbandono... Stille d'acqua, come aghi di rugiada su questo corpo, che chiede ancora una volta linguaggio non parole (Tranströmer)... e tra corolle profumate, l'Orologio-Tempo fa silenzio come riposo nella presenza (Heidegger)... nel dilatarsi dell'occhio stupito su questo letto di bosco, mentre mani aprono finestre segrete (Pessoa) ... Ascolta…in fondo, erano le sue rose erano le mie rose (Campana)

giovedì 4 maggio 2017

Cantu ri patri

di Vito Fiorentino

Quann'eri picciriddu,
pinsavi ri picciriddu      
ora sì' granni e piensi ri' granni,
e puru pi nuautri,
pi' to matri e pi' mia,
tu piensi ri granni;
sì maritatu,
tu e ta mugghieri,
aviti ravanti a vostra vita
e, comu 'na tila, a stati tissiennu.

mercoledì 3 maggio 2017

Yanyuwa

(foto by giorgia capocasale)

Marnaji ngambala li-Anthawirriyarra layirli-nganji
waliwaliyangka

siamo il popolo i cui spiriti
vengono dal mare


tribù aborigena Yanyuwa

martedì 2 maggio 2017

Monte Pellegrino

di Sandra Collura
foto di Graciela Muller Pozzebon

l’incendio delle montagne della Conca d’oro, luglio 2016

Monte Pellegrino,
il più bello, il più scuro
di boschi e misteri d’ anime solitarie
che nei tuoi anfratti intime delizie
hanno assaporato.
L’ olivastro dalla  chioma rotonda
abbarbicato sulla roccia
e  quella pietra scoscesa e aspra
che gli offriva l’appoggio,
mi accarezzava l’anima

D'AMORE IN SICILIA

Venerdì 5 maggio 2017 ore 18.00 presso la terrazza de Il Pipino Rosso
Salita S. Antonio, 7 (trav. c.so V. Emanuele, incrocio via Roma) Palermo – Ingresso libero

Presentazione del libro
D’'AMORE IN SICILIA
di Antonino Cangemi

Dario Flaccovio editore

intervengono:
Valentina Richichi
Francesco Virga


In occasione dell’'evento sarà inaugurata la personale fotografica di
 Maria Ribaudo



Saranno presenti gli autori

lunedì 1 maggio 2017

Specchi concavi/convessi dell’Umorismo


Recensione semiseria al romanzo di Nino Martinez  Colpi di fulmine (Tipografia Fotograph, Palermo 2017)                         

di Rosario Ales

Leggendo l’ultimo libro di Nino Martinez e ci auguriamo non sia l’ultimo, vista l’età dell’autore, novantadue anni portati con lucidità e vivacità e con una mente umoristica, venata da una comicità melanconica.                                                                                                                                      
Il nuovo romanzo di Nino Martinez “Colpi di fulmine” presentato il 22 Aprile di quest’anno a Palermo, racconta il diario esilarante di un viaggio in terra spagnola negli anni Cinquanta, in un’epoca non ancora caratterizzata dall’avvento dei cellulari e dove Cupido non si divertiva a scoccare le sue frecce on-line.  Il soggetto protagonista è l’amore, nella fase preliminare del corteggiamento, secondo rituali consolidati: fiori, ammiccamenti, lettere appassionate, dichiarazioni esilaranti, produzioni poetiche.    L’esito dei corteggiamenti, ricchi della più fantasiosa e sbrigliata inventiva di espedienti e di impazzimenti d’amore, si sviluppa solitario, privo della gioia di un amore condiviso, ricambiato. Irrimediabilmente equivoco, modulato sul filo del fraintendimento o del vaneggiamento, i personaggi suscitano ilarità; nessuno dei protagonisti trova il suo amore.  Cupido, forse confuso dal linguaggio amoroso, si diverte ad effettuare i suoi lanci a caso, viste le smaglianti contraddizioni del “vero” amore.