domenica 23 agosto 2015

China Town

di Enzo Barone
E sì che una volta l’era n’altra roba da queste parti, te capì? l’era tutta povera gente nostra, che mangiava michette e cotoletta e il risotto ogni tanto la domenica, roba da cristiani testina! al massimo ti arrivavano da Pero, da Novate, da Settimo e da Rho. C’era quelli da Sesto e dalla Bovisa, da Porta Romana e persino da Gallarate, Cinisello e Monza. Si era un po’mischiati all’Isola, e’ vero: a noialtri a San Babila o a Brera ci chiamavano quelli dello Scalo Farini, perché, nessuno di noi, ‘sta attento, si poteva dire meneghino del Cordusio o di Corso Italia, tanto meno io che c’avevo il babbo che veniva da Brembate, ma l’era tutta gente dei nostri insomma, che ci si intendeva solo scuotendo la testa, sollevando un sopracciglio.

lunedì 17 agosto 2015

a Paolo De Benedetti


by guido monte


and my friend paolo diceva

“tutto ciò che esiste è creatura”

all that exists is creature

tot ceea ce există e creatură

todo lo que existe es creatura

konoyoni arumono mina ikimono
alles was existiert, schoepfung ist

tudo aquilo que existe é criatura  

tout ce qui existe est creature

everything ogni cosa

 a blade of grass un filo d’erba

also a little shell of cicada

anche un guscio di cicala



omnia, creatura sunt

(disegno di Giuseppe Quattrocchi)

venerdì 14 agosto 2015

tommasino e il filo d’erba (2013)



 (liberamente ispirata alla novella “Canta l’epistola”, di Luigi Pirandello)
by Guido Monte
photo by Pippo Zimmardi

in quell’antico paese
tommasino aveva studiato per qualche tempo
per fare il prete, ma non era diventato neppure
diacono; poi aveva perso la fede,
e lo avevano cacciato dal seminario.
quando tornò a casa,
il padre lo picchiò a sangue
ma lui al seminario non volle tornare.

martedì 11 agosto 2015

Il deserto dei Tartari (2011)




by Guido Monte

Alla memoria di Dino Buzzati
Disegno di Giuseppe Quattrocchi

1.
ma ora l’universo è la fortezza bastiani.
dopo gelo e punizioni, inizia la lunga attesa.
o meu camiño non coñece retornos,
é o espello que non consigo mirar.

sono drogo, il tenete giovanni drogo, prototipo di umanità
di uomini-donne che vanno verso la condanna fatale,
e lasciano la madre-archetipo del sonno contro la fuga del tempo.
un posto antico, waste and void, mura fatte di buio
nella striscia gialla della fortezza,
dove attendo il grande attacco tartaro
che riscatterà la mia esistenza.

martedì 4 agosto 2015

RIVELAZIONI, PRIMA DI CHIUDERE LA FINESTRA



di Guido Monte e Vittorio Cozzo

 1. Gli Scritti  Segreti
                                      
 Era un popolo bugiardo e vestito alla moda, veniva da terre molto calde, e aveva occupato questa città portando un ambiguo culto per gli animali a cui era devoto. Aveva anche creato un muro che separava in due la città, un muro che nel corso dei secoli si era sgretolato, creando il caos e confondendo bene
 e male. 

lunedì 3 agosto 2015

Mia madre

Risultati immagini per achille funi
 
di Daniela Palumbo
 
Mia madre, anzi la mia mamma, era bella; la più bella di Gela. Quella che per lei i poeti, che poeti non furono mai, scrissero lettere d'amore.
Era la mamma più mamma di tutte, da quando madre non era ancora, e riparava la propria sorella con la lana della sua mantellina, perché il vento non se la portasse via anzitempo.
Mia mamma era la sarta più sarta, su questo non ci è mai piovuto; che trasformava i miei strambi disegni in altrettanti abiti bianchi, o in vestiti da gran ...
dama.
Era golosa, la mia mamma, anche da grande, da tanto grande... Che per gustare una fetta di torta, o un pezzo di gelato, non le importava quasi più di quel cucchiaino, mascalzone...che continuava a tintinnare, irriverente e indiscreto, contro la porcellana o il vetro della coppa.
La madre mia è stata una mamma vera, mi ha fatto nascere, me e i miei fratelli, nonostante il suo amore antico... Per quel dio uomo che popolava i suoi sogni. Che mentre lei correva, lui l'aspettava a braccia aperte, sorridente in cima alle scale, dicendo più volte il suo nome, uguale al proprio: "Lui era lì, ed era alto alto, e io piccina piccina... E io saltavo i gradini, a quattro a quattro, e poi arrivavo là vicino a lui, che era davvero così grande... Che io riuscivo appena a stringergli le ginocchia".


domenica 2 agosto 2015

Moralia 5


di Enzo Barone

L’altra sera c’era, un vecchia pellicola western degli anni ‘40, “Duello al sole” mi pare si chiamasse. Si trattava di un drammone metà sentimentale, metà classico western d’azione, ma presto il film, o almeno alcuni suoi nuclei tematici dello script, sono diventati per me motivo di riflessione paradigmatica, soccorso in questa operazione dal fatto che quasi in ogni film americani di quell’epoca ad ogni passaggio narrativo significativo si può sovrapporre un elemento sociologico-simbolico nella logica dell’impianto a tesi.

sabato 1 agosto 2015

REMY


di Teresa Bianco

Dedico queste due righe alla mia cricetina Remy.
Vanno spiegate due cose:
- la 'brutta cosa con quel brutto nome sulla mia schiena spelacchiata' si chiamava 'raschiato' ed era un'analisi piuttosto cruenta ordinata dalla veterinaria per scoprire la causa di un'alopecia che si era presentata all'improvviso. Questo esame è stato poi evitato grazie ad un altro veterinario che ha consigliato di fare impacchi di camomilla prima di sottoporla al raschiato.
- le 'schiocche sulla schiena' sono bacini. 

È arrivato l’inverno: le giornate sono piu corte e fa buio presto. Il freddo punge, il vento non dà tregua. Lo sai, io sono pigra. Pigra per carattere, per costituzione. Pigra di famiglia.