lunedì 30 aprile 2012

Premiazione del concorso "I Palingenetici"

Lo scorso giovedì 26 aprile sera, presso il caffè letterario "Costes" di via Lazio, in un clima conviviale del tutto informale sono stati premiati i vincitori della I edizione del concorso letterario "I Palingenetici", che, come già pubblicato, sono stati per la sezione poesia Giulia Greco (con la poesia "Silenzio") e per la sezione racconti Manfredi Palacino (con il racconto "Lo spirito e la polvere").
Ecco le foto con le immagini dei due vincitori premiati.


Giulia Greco con Guido Monte, giurato della sezione poesia.

Manfredi Palacino, a sinistra, con Enzo Barone, giurato della sezione racconti.

domenica 29 aprile 2012

Dondola


di Daniela Palumbo

Mi dondola un dentino
come una corda appesa a un ramo
appena appena trattenuto
da un filo dondola
come me sull’altalena
che ho paura di precipitare
si muove e non cade
riappare e scompare
come un fuocherello fatuo
come un falò d’estate
che si spegne
senza pioggia…
Si staccherà alla fine
forse quando
mi sarò addormentato
chissà
gli altri intorno a me
sorrideranno
mostrando i loro denti grandi
e tutti quanti
intorno a me faranno festa.
A me
da solo con la finestra aperta.

Stupor Mundi - Settimanale di informazione in lingua siciliana (n° 35)



Edizione n°35 del 27 aprile 2012, chiusa alle ore 08:00 del 26/04/2012.

- Note linguistiche:

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- Città e località di Sicilia citate nelle notizie:
Agrigento, Alcamo, Augusta, Barcellona, Catania, Kolymbetra, Isnello, Mondello, Noto, Palermo, San Gregorio di Catania, Siracusa, Trapani, Valdesi, Valle dei Templi..

domenica 22 aprile 2012

Alleanza dello Spirito

di Salvo Balsano

La tenue marea avvolge le vane ombre del desiderio, i dardi della tempesta flagellano le lacrime della speranza: nulla sei, o uomo; nulla il sacrificio del tuo affanno, la memoria della passione. Oscura con il tuo volto le ceneri dell' anima, raccogli le lacere vesti della libertà, circonda il capo tornito dei ricami della morte: così canterai l'agonia dell'infinito, Eco intonerà l'Imeneo di nuove funeree nozze. 
Svaniscono le bramate ombre del tempo, vagano i fantasmi del giudizio fra le tenebre del dubbio, tanti, "ch'io non avrei creduto che morte tanti n'avesse disfatti" (Dante Alighieri, Inferno, III, 55-57; T.S.Eliot, La terra desolata). Preferisti da libero la servitù, adorasti da vincitore i demoni dei vinti, "Evoè" urlasti come suprema vittima del perduto senso: uccidi il Tutto per venerare l'Essere. Nell'istante in cui le lacrime risplenderanno dei cristalli della virtù, le cetre degli angeli risveglieranno la nostra sopita anima nelle valli dell'armonia, tergeranno il sangue delle nostre sepolte carni, sacrificheranno la memoria del tempo per l'eterna alleanza dello spirito: allora ci affretteremo ad accettare il nostro "biglietto d'ingresso". 

sabato 21 aprile 2012

Stupor Mundi - Settimanale di informazione in lingua siciliana (n° 34)



Edizione n°34 del 20 aprile 2012, chiusa alle ore 08:00 del 19/04/2012.

- Note linguistiche:

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- Città e località di Sicilia citate nelle notizie:
Alcamo, Barcellona Pozzo di Gotto, Capaci, Castelluzzo, Cerda, Màcari, Marsala, Palermo, Priolo, Ragusa, San Vito Lo Capo, Scicli, il "Trapanese", Vizzini.

mercoledì 18 aprile 2012

Frammenti n.2



di Francesca Saieva

photo by Maria Venere Licciardi


Dalla falconiera, fra pareti rocciose di pietra lavica osservi il trascorrere dell' 'ora', su per una discesa di terra, e le zolle giù fino al mare dei ricordi. Non è la tua terra, non parla, e qui afone sono le tue radici, soltanto l'odore del fieno rovente tra covoni assolati ti seduce, al suo nascere e morire nelle tinte della tramontana. Mentre le parole, stilo chiaro d’anima (Celan) bagnano stropicciate lenzuola di carta, bianchi lembi tergono il filamento deserto-cielo (Celan). In questo esistere l'adesso è un muto ricordo? Ma io ne ascolto ancora la voce, parola purpurea (Celan) come bella sintassi del mio corpo (Sanguineti).


Anche questa giornata viene di là (Hikmet), ne hai certezza da quando hai visto sorridere la luna; guardava giochi acquatici tra le spume. Di là, grosse gocce di miele (Hikmet), come grappoli sui tralci, sono braccia avviluppate sulla soglia dell'Assenza; la stretta è ormai morsa sempre più forte nel nitido levarsi del Desiderio e tendere del Bisogno (Ruysbroeck).

martedì 17 aprile 2012

poetica

by guido monte

l’unica cosa possibile da cercare è ciò che è abbandonato, calpestato, rifiutato, messo da parte e dimenticato; anche linguisticamente cercare parole lontane o trascurate, parole straniere di popoli e tempi che oggi non contano più nulla.
io parlo di fatti della mia vita, di solito di visioni da paesaggi e di occhi di cani, o parlo delle lacrimae rerum del mondo, quando ne leggo nei dispacci del giornale o del web, raccontando soprattutto i casi di tenerezza calpestata, siano di pazzi-minorati-barboni-vecchi-malati, o semplicemente di un dimenticato.

sabato 14 aprile 2012

Petite rose

by Silvia Dello Russo

C'etait une fois
Ou deux cent mille
que Je t'avais
Demandé de m'écouter
De rester cinq minutes
en silence
En me regardant
Yeux ouverts
Oreilles tendues
Sur moi

J'etais en effet
Encore moin q'une ombre
Comme un petit dessin
Blanc et noir
Sans voix
Sans regard

J'Étais comme le mouton dans
La petite caisse
L'on ne me voyait pas
Je pouvait seulment être immagineé

Et qui est-ce qui me
tenait dans ses main?
Peut-être un petit Prince
Peut-être son auteur

Oui, mais mon Antoin
Un jour
Peu à peu
Doucement mais très fort
Tu a cassé ma caisse

Et tes mots et tes paroles
Sont devenues comme
Deux cent mille miroirs

Regarde tu disais
Tu n'est pas un mouton
Pas un canard
Tu est la rose

Mais la rose de ce desert
La coleur rouge
De cette sable
Le parfum
La vanité eternelle
La faiblesse et la force

Tandis que mes racines s'enfoncaient
au centre de cette terre
Ma fraîcheur arrivait
jusqu au ciel

Et le dessin de mon coeur
En brûlant
Deux cent mille fois
Embrassait l'univers

Donna che saluta


di Daniela Palumbo
photo by Laura Collura
Ancora non è scomparsa la stazione
con i suoi bracci sospesi
di salici piangenti.
E io mi sono perso
il treno in corsa, uccel di bosco
(bye-bye baby)
lesto e guizzante come un piccolo ladro
e lo strascico rumoroso d’oro antico
delle foglie cadute
e il viso di lei che mi rincorre
fino nella curva dell’orizzonte
agitando un sorriso.

Dopo la pubblicazione integrale del racconto vincitore, pubblichiamo ora gli incipit ed alcuni stralci dei racconti "Pixels", "Garibaldi...e il mio nonno Vito" e "In ricordo di un amore", meritevoli di menzione, pervenuti al I Concorso "I Palingenetici"


Pixels

di Alessio Salitore e Serena Caprì

Nolan si svegliò prima del solito , sotto l'assedio cinto da impetuose raffiche di vento contro la fragile finestra della sua anonima camera. Il fruscio celò quasi il cigolio della porta che si chiudeva lentamente… Si levò goffamente, stordito da un sonno latente di cui l'Autunno era il mandante… La scatola luminosa mandava in onda il solito Telegiornale…
Nolan ne aveva la nausea così mise a tacere il televisore e per una manciata di minuti , si udì soltanto il sordo dialogo tra il cucchiaio e la tazza…
Il regime dittatoriale instaurato dal silenzio, cadde, grazie ad un abile colpo di Stato guidato da Lain… Differivano talmente fra loro , che Nolan dubitava spesso che nelle loro vene scorresse lo stesso sangue…

Garibaldi... e il mio nonno Vito

di Vito Imburgia

Quando ero bambino, mi compiacevo di chiamarmi Vito come il nonno e mi consideravo fortunato. Crescevo in un piccolo paese di campagna. Un borgo, vicino a Palermo, adagiato sopra una collina, che domina un largo golfo il quale si stende fra monti, colline e case variopinte…
Vicino al nonno, fra la gente, mi sentivo osservato e mi ritenevo importante. Subivo il suo carisma… affascinato, pensavo che, in un confronto, “il… mio nonno battesse Napoleone e persino Garibaldi, l’eroe dei due mondi”…. Avendo visto solo il vicino porticciolo di Solanto… Nella mia fantasiosa storiella, io pensavo che “quei barconi fossero come quelli che, salpando da Quarto l’hanno portato a Marsala, per compiere la spedizione detta “dei Mille”, alla quale si era unito l’altro mio nonno Nino, per combattere i Borboni, assieme a molti altri patrioti siciliani” mi domandavo: “cosa avrebbe potuto fare… il generale con i suoi mille uomini, anche se valorosi, senza l’aiuto dei nostri Picciotti”?...

In ricordo di un amore

di Mariagrazia Cardinale

Si dice che far passare il tempo possa aiutare nel provare meno dolore e possa servire a dimenticare… Marzo 1940. Avevo diciotto anni e vivevo a Roma con la mia famiglia… Trascorrevo le mie giornate aiutando mia madre nelle faccende domestiche, leggendo libri e uscendo con i miei fratelli e i nostri amici… La mia vita cominciò a prendere una piega diversa quando incontrai Alexander… era tedesco sì, ma ebreo… Le difficoltà aumentavano anche per noi, gente comune, in Italia… Noi donne eravamo costrette a lavorare per cercare di non morire di fame e per mandare avanti l’economia del nostro paese… ormai non avevamo più niente e la nostra bella casa era semidistrutta.

venerdì 13 aprile 2012

Bossi il terrone


di Enzo Barone
La sensazione più rilevante che all’osservatore meridionale comunica la tempesta giudiziaria che sta infuriando sul Carroccio in queste ore è, per assurdo, l’assoluta indifferenza per la più totale normalità del misfatto.
Verrebbe da dire: e allora, cosa c’è di nuovo? E proprio qua sta l’originalità, la paradossalità della cosa: nella purtroppo assoluta banalità di un avvenimento, che però stavolta interessa la Lega Nord.
Ma andiamo con ordine.

giovedì 12 aprile 2012

Selezione poesie de 'I Palingenetici' 2011-2012




La commissione di poesia del Concorso “I Palingenetici” 2011-2012 ha nominato vincitrice Giulia Greco, con la poesia “Silenzio”, il cui testo è stato pubblicato. Pubblichiamo adesso tre poesie dei partecipanti più meritevoli del concorso: Serena Caprì, Alessandro Fricano, Alessandro Mannina




"Speranza"
di Serena Caprì

- se la speranza è l'ultima a morire, significa che quando è morta essa, è già morto tutto il resto.

Circondata da libri e matite,
fogli e colori,
acqua e pensieri,
nel mio campo di fiori
Non riesco a vedere.
Ma prometto.
Prometto di darti me stessa.
Prometto di essere colei che hai sempre sognato.
Prometto di ascoltarti quando sei triste,
di parlarti quando sei solo,
di farti ridere quando piangi
e di ridere quando ridi.
A te, che tendi la mano
Per imperlarmi gli occhi di luce,
prometto.
A te, uomo senza fiducia,
ricordo che verrà il giorno
in cui l’amore per il potere
sarà soggiogato dal potere dell’amore.


“Quel soffio caldo e solo…”
di Alessandro Fricano

“Una madre può dimenticare la sua creatura, cessare di amare il figlio dalle sue viscere?” [Is 49,15]

Quel soffio caldo e solo,
cosparso di brina,
su ceri accesi
diretti all’ultimo inizio

E quei fuochi,
colpevoli di
strade alternative
per mondi paralleli
e di tanta gente,
materia inerte
diretta a
Babele

Oceani
complici forse,
di una lacrima
o d’un sorriso;
solchi invalicabili
su pendici straniere

L’urlo di una madre,
il pianto del tuo sangue
e lo sguardo inerme
di un fratello qualunque…


UNA NUOVA SCOSSA
di Alessandro Mannina

Attraverso un foglio bianco
cerco di capire
come sarà domani,
ma chi lo può dire?

Sembra come quando fuori c’è la nebbia
per strada un muro che mi ferma,
la mia mano scrive
che nessuno la fermi
lei trasmette i veri sentimenti.

Sei sempre tu
che mi lasci addosso la colla
vuoi fare la donna
e io sarei il bambino?

Via da questo letto
Via riprendo il vestito
Via la paura e la sicurezza
tanto non mi spengo
Ma cosa m’aspetta?

Cerco una nuova scossa
una botta di vita,
una strada migliore
ma c’è sempre la nebbia!
Non vedo avanti ma corro
sempre senza mai fermarmi.

Sole all’orizzonte
mi guarda
mi aspetta
non ha fretta.

Silenzio.

Poesia vincitrice del I Concorso “I Palingenetici” (2011-2012), sezione poesia.

SILENZIO
di Giulia Greco

Eterno che fugge come l’attimo
prima di sparire
tra un verso e un bicchiere di vino,
tra la luna e il tuo sospirare.
Mi chiedo se mai tornerai
dove sei? dove il tuo volto
so che l'amore è una corda spezzata
del pianoforte dei miei sogni,
conosco il tuo sguardo
quando mi hai detto
che non mi hai mai amato
e ancora ricordo il nostro ultimo bacio
come un sigillo ancora si insinua
nel mio amor donato
per ricordarmi che qualcosa ho vissuto
che il mio corpo dolcemente si decomporrà
fino ad esser concime per i vermi
e sterco per i fiori della primavera.

Il girasole segue sempre il sole, dicevano,
e se la notte lo avvolge, la testa lui abbandona
verso la terra, se il padre non può guardare.
Almeno la terra lo consolerà.
Piangeva, quando il cielo con lui piangeva,
e il sole derubava del suo splendore
con grigie sacche d’odio, con gocce d’amaro veleno.
E’ così che morirà. Piangendo insieme al cosmo intero
che piange per il sole che non rischiara più i giorni.
Scriverà la sua storia sulle foglie degli altri fiori,
singhiozzando, disperato, "Serbate, amiche piante,
in voi l'antico segreto"e così chiudendosi in sé,
s'inscurirà. Se solo avesse saputo
che il sole sarebbe tornato.

Troppo lunga la strada del non ritorno
troppo facile vivere senza desiderare
banale, forse inutile.
E’ qualcosa di me.
Vorrei essere come il vento
che ti bagna i capelli
di sospiri e poi sparisce
e nessuno si chiede
perchè se ne sia andato così presto.
Vorrei sparire dietro un dito
e senza preavviso rinascere grande
come una parola
una di quelle che rimangono per sempre.
Mi chiedo se non sia sporca la mia anima
se non sia evanescente
come il mio vomitare parole
che mai qualcuno ricorderà.

Lo spirito e la polvere.

La commissione sezione racconti del Concorso “I Palingenetici” 2011-2012 ha nominato vincitore Manfredi Palacino, col racconto “Lo spirito e la polvere”, il cui testo segue. Pubblicheremo nei prossimi giorni stralci significativi di alcuni partecipanti degni di menzione.

di Manfredi Palacino
Alle tre del pomeriggio per strada non c’è nessuno. Il caldo è così opprimente che anche i cani preferiscono starsene coricati all’ombra di una casa, o sotto una palma vicino al mare.
Tutto ciò che puoi vedere alle tre del pomeriggio lungo le strade strette e afose del paese è qualche vecchietta alla finestra: socchiude la persiana e guarda giù in strada dalle stecche di legno aperte, controlla da chi provengano quei passi. Sta lì, in casa sua, seminascosta nella penombra con un ventaglio in mano. E ti guarda. Ti guarda passeggiare. Ti guarda trascinare i piedi sulla strada polverosa. Ti guarda tirare qualche calcio a una pietra un po’ più grossa, e ne segue con lo sguardo il casuale rotolio.

martedì 10 aprile 2012

Roma vuole commissariare la Sicilia



di Marcello Russo
(fonte: http://www.ilmoderatore.it/)

È una di quelle notizie che fanno venire i brividi a coloro a cui sta a cuore la sorte di questa terra. In un precedente articolo avevo scritto che con l'arrivo del governo Monti lo Stato italiano veniva commissariato, ma che all'interno della Repubblica italiana vi era un altro Stato che aveva ancora un Governo politico, ovvero la Regione siciliana. Sono passati pochi mesi ed eccoci qua a vedere, sotto la scure dell'oligarchia finanziaria, cadere, probabilmente, questo ulteriore baluardo democratico, tra l'altro il più antico del mondo.

sabato 7 aprile 2012

Frammenti




di Francesca Saieva

photo by Maria Venere Licciardi

Da un vetro opaco risonanze corporee sdoppiano lo sguardo a lungo immobile… ma ecco fiotti d'acqua su parole nuove, come graffi di uno stesso linguaggio. Nel sentire, "là dove tu non sei", l'inizio della scrittura (Barthes). Non più simmetria di forme “in questo mare disteso nudo, caldissimo” (Hikmet), ma tra le onde “die sensualische Sprache” (Boehme) attende al risveglio; nello spazio bianco solo due punti di coscienza (Sanguineti), acqua e fuoco, inconciliabili verità, “là dove la terra è priva di ogni sentiero” (Heidegger).



Unheimliche, perturbante per ciò che non è ancora. Quasi che “l'oscurità di ciò che è informe” (Lévinas) si mostri Armonia. Eros e Thanatos, pulsioni nel 'disimpasto' (Freud), infrangono “ogni specchio degli specchi” (Eluard). Tintinnìo di cristalli su di un letto, quando leggevi di Artemide, e le speranze del tempo andavano incontro all' 'eterno'. In fondo, ormai lo sai bene, “la rugiada cala più alta quanto più la notte è silente” (Lacrime di Nietzsche).


Stupor Mundi - Settimanale di informazione in lingua siciliana (n° 33)



Edizione n°33 del 6 aprile 2012, chiusa alle ore 08:00 del 05/04/2012.

- Note linguistiche:

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- Città e località di Sicilia citate nelle notizie:
Barcellona Pozzo di Gotto, Carlentini, Catania, Mozia, Niscemi, Palermo, San Gregorio di Catania, Sciacca, Siracusa, Taormina, Trapani, Vittoria.

Il prossimo venerdì 13 aprile Stupor Mundi non andrà in onda. Ritornerà sugli schermi di TVM Palermo e sul web da venerdì 20 aprile.

giovedì 5 aprile 2012

ش ةهش ةشيقث (a mia madre)

by Silvia Dello Russo

Come vorrei
che questo azzurro bianco mare
fosse il latte
del tuo seno

ؤخةث رخققثه
ؤاث ضعثسفخ شئئعققخ لاهشىؤخ ةشقث
بخسسث هم مشففث
يثم فعخ سثىخ

come vorrei
bagnandomi in queste turchine acque
immergermi
nel tuo tepore dolce
che nutre

ؤخةث رخققثه
لاشلىشىيخةه هى ضعثسفث فعقؤاهىث شؤضعث
هةةثقلثقةه ىثم فثحخقث يخمؤث ؤاث ىعفقث

come vorrei
che questa bianca sabbia fosse il seno tuo
e toccarlo
e accarezzarlo a mani spalancate
lasciando scorrere
tra le mie dita
tutto questo infinito deserto

ؤخةث رخققثه
ؤاث ضعثسفش لاهشىؤش سشلالاهش بخسسث هم فعخ سثىخ
ث فخؤؤشقمخ
ث شؤؤشقثئئشقمخ ش ةشىه سحشمشىؤشفث
مشسؤهشىيخ سؤخققثقث
فقش مث ةهث يهفش
فعفخ ضعثسفخ هىبهىهفخ يثسثقفخ

e rotolarmici dentro
mentre dal centro della terra
il tuo battito
accompagna per mano
il mio

ث قخفخمشقةهؤه يثىفقخ
ةثىفقث يشم ؤثىفقخ يثممش فثققش
هم فعخ لاشففهفخ
شؤؤخةحشلىش حثق ةشىخ
هم ةهخ

SDR

auguri pasquali

by guido monte


passo il tempo a scrivere parole, o a disegnare paesaggi di spiagge lontane: una different way per non pensare, oppure per pensare di più all'orrore, al principle of leability... foglie e fiori tra macerie e immondizie, ricordi e silenzi "in enigma, per uno specchio", ma senza dimenticare affamati, assetati, torturati, dimenticati.

anche cercare spunti tra gli spazi bianchi di versetti sacri, o il cosmo archetipico nei gesti quotidiani, tante vite in tanti cammini paralleli; ma ha senso questa ricerca, di fronte all'orrore del mondo? hanno senso le parole, se ogni cosa sofferente prima non risorge d'accapo? quando penso questo, allora spero in un giorno in cui potremo davvero dimenticare tutto.

ma anch'io, anche noi siamo partecipi e protagonisti dell'orrore, con la nostra dostoevskiana responsabilità collettiva, con la nostra indifferenza agli altri, e allora oscilli tra gli estremi: o soffri con chi soffre, o cerchi uno stratagemma per "assentarti" per un po', anche nel sonno (che rende tutto più sopportabile), o sperimentando versi, foto, colori che parlino di tutto questo con maggiore distacco.

e poi diventeremo ombre, pulvis et umbra (inconsistenti come da vivi, pensa eliot), e ognuno vagherà nell'etere secondo la sostanza dei suoi sogni... perché la fine non sarà mai la fine, come l'inizio non era stato davvero l'inizio. buona pasqua! :-)

domenica 1 aprile 2012

Stupor Mundi - Settimanale di informazione in lingua siciliana (n° 32)



Edizione n°32 del 30 marzo 2012, chiusa alle ore 08:00 del 29/03/2012.

- Note linguistiche:

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- Città e località di Sicilia citate nelle notizie: Adrano, Alcamo, Barcellona Pozzo di Gotto, Buseto Palizzolo, Caltanissetta, Catania, Enna, Gela, Gratteri, Militello, Modica, Palermo, Priolo, Racalmuto, Ramacca, Salemi, San Gregorio di Catania, Siracusa, Trapani.