venerdì 13 gennaio 2012

Night and day

di Laura D
A Messina e nell’isola di Favignana, in estate, pare a volte di scorgere nel cielo come un ondeggiare di colonne, palazzi, selve, rovine che si muovono, cambiano di posto e si trasformano. Si credeva in passato che questo fenomeno ottico fosse dovuto all'opera di una maga, la famosa Fata Morgana, la regina dello stretto che cercava di ingannare i naviganti che illusi e confusi dal movimento di tutti quei castelli aerei, credevano di approdare a Messina, ma andavano invece a naufragare lungo la costa, cadendo così nelle braccia della terribile fata. Attualmente nella penisola italica questo fenomeno si manifesta ovunque ma ad ondeggiare sono P.I.L. , spread, e titoli di stato. L’essere vigili attraverso l’impegno sociale allontana il pericolo di naufragio, così Palermo come altri capoluoghi risponde con l’evento:


Energie positive nel governo delle città, Milano e Palermo a confronto, che si svolgerà sabato 14 gennaio presso il palazzo Chiaramonte Steri in Piazza Marina 61, alle ore 15.00, l’ingresso è libero. L'iniziativa è stata promossa dal comitato Piùdonnepiùpalermo, dall' Università degli studi di Palermo e dal comitato Sedievolanti. Costruire una nuova città e una nuova cittadinanza è possibile? Lo suggerisce il clima di impegno civile recentemente creato a Palermo dalle associazioni, dai movimenti e dai comitati. Scaturisce pertanto l'esigenza di un confronto con realtà metropolitane che stanno sperimentando il cambiamento: una rivoluzione nelle scelte di governo, legata a forti processi di partecipazione e condivisione. Nel corso dell'iniziativa, promossa dall'Università degli Studi di Palermo, l'assessore Daniela Beneli, con delega all’area metropolitana, al decentramento, alla municipalità ed ai servizi civici al comune di Milano, ne discuterà con Antonella Monastra, consigliera comunale e con rappresentanti di esperienze socioculturali attive a Palermo.

Dal 13 Gennaio fino al 3 febbraio è allestita nelle sale del Palazzo dei Normanni in Piazza
Indipendenza 1, la prima personale dell’artista Vincent Bios, Il muro ha un suono. L’opera di Bios riflette e indaga su temi complessi come l’aborto, l’ecologia, le sopraffazioni, la violenza, le barriere fisiche e mentali attraverso pitture e installazioni che trovano supporto fisico nei pannelli termoacustici realizzati da URSA, un’azienda italiana attenta al rispetto dell’ambiente che commercializza in pannelli isolanti per l’edilizia. Nei pannelli cosparsi di cemento sono affissi oggetti di riciclo, plastiche, tessuti. “Quelli di Bios Vincent sono i muri della vita che raccontano la storia degli uomini che l’hanno vissuta”, scrive l’architetto Michele Premoli Silva, che ha realizzato il progetto espositivo. La sua ricerca è sempre più rivolta a problematiche di eco sostenibilità alla ricerca di giustizia e coscienza. Dei suoi pannelli cosparsi di cemento o lasciati quasi a vivo e perforati da proiettili di vari calibri, Magnum, piombini, Lupara, la curatrice Martina Cavallarin dichiara “si apre una strada nella superficie di cemento, prepotentemente, come le pallottole che la trafiggono, per espandere il silenzio e non smarrire il ricordo. Il muro ha un suono”.
 

 
  Lunedì 16 gennaio ore 17.00 ai Cantieri Culturali alla Ziza, in via Paolo Gili 4 nel padiglione 6,  sarà presentato il libro Le rivoluzioni arabe. La transizione mediterranea, a cura di Francesca Maria Corrao, edizione Mondadori Università. Parteciperanno all’incontro Antonino Buttitta, direttore didattico del Csc, Gabriella D’Agostino, docente di antropologia culturale all’Università di Palermo, Giancarlo Dicata, responsabile Rai mediterraneo. La presentazione sarà preceduta da un estratto del film Tahrir, piazza della liberazione, regia di Stefano Savona, 2011.
Il mondo arabo è in grande trasformazione: dal dicembre del 2010 le coste del Nord Africa, seguite da altri Paesi in Medio Oriente, sono state scosse da rivoluzioni, salutate nel mondo come la "Primavera araba". I giovani reclamano il diritto di potersi esprimere liberamente. Dove e quando nasce la libertà di pensiero nella storia moderna del mondo arabo? Quando e perché è iniziata la repressione politica? In questi Paesi è emerso quanto maturava da anni: il bisogno di libertà politica ed economica, l'esigenza del rispetto dei diritti umani e le richieste di una nuova classe politica più attenta e competente che non coincidesse con i figli della vecchia guardia. Questo lavoro vuole indirizzare il lettore su sentieri nuovi per completare il quadro di conoscenze già diffuse da altri esperti del settore


Al Teatro Biondo Stabile in via Teatro Biondo 11, il 14 gennaio alle ore 21.00, l’attore taiwanese Wu Hsing-kuo propone  un suo originale adattamento dell’opera Shakespeariana Re Lear. Nel 1986 Wu Hsing-kuo e un gruppo di amici appassionati di teatro fondarono a Taipei un compagnia teatrale che aveva come obiettivo quello di rivitalizzare il teatro tradizionale cinese adattando delle opere classiche del teatro occidentale, allo stile e alle tecniche dell’ Opera di Pechino. Lo spettacolo  attraverso la danza, le arti marziali, i magnifici costumi, le canzoni e la musica tradizionali, colora con toni esotici ed imprevedibili la scena.
Al Teatro Atlante in via Aragona 25, dal 14 al 15 gennaio alle ore 18.00, va in scena Il principe e la rondine. Lo spettacolo è liberamente ispirato alla favola di Oscar WildeIl principe felice” e racconta la storia della statua di un principe che con l'aiuto di una rondinella riuscirà a portare sollievo ai più bisognosi. La storia è ambientata a Palermo. La statua è quella di un principe arabo che un tempo viveva alla Zisa, immerso nella ricchezza e nell’abbondanza, ignorando l’esistenza del dolore e della sofferenza. Ma ora, dall’alto del piedistallo su cui gli hanno eretto una statua, il principe non può fare a meno di vedere le contraddizioni della sua città. Una notte d’autunno una rondine che stava migrando in Africa si ferma ai piedi della statua e dopo aver ascoltato la storia del principe decide di aiutarlo. Per informazioni chiamare al numero 366.50109.



Dal 12  al 15 gennaio alla storica Villa Igiea, Salita Belmonte 43 alle ore 21.30, l’ Accademia di danza organizza alcune serate dedicate alla Milonga, la danza popolare tipica argentina nata nei bassifondi agli inizi del XIX secolo. Il termine milonga indica confusione e litigio;

lo scrittore argentino Jorge Luis Borges criticó a un certo momento il tango e preferì la milonga, che non trasmette la malinconia del primo. I maestri e ballerini professionisti di fama internazionale Sebastian Arce y Mariana Montes  si esibiranno durante la milonga di sabato 14 in occasione dello stage di Palermo, l’ingresso è libero. 

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