martedì 7 dicembre 2010

MICROAPOCALISSI, fine


MICROAPOCALISSI n.3
(di Guido Monte)
foto by Federico Ales

Parte terza
Ma era giunto il momento della fine. Fu a quel punto che dalla via principale sbucò un’infinita processione; io e Dantina ci sedemmo sul marmo ai bordi di una statua, per assistere con calma.

Erano state allertate le Polizie, di stato e municipale, gli agenti con gli elmetti, i vigili con le palette e i motori, per bloccare il traffico agli automobilisti inferociti. Era quasi l’una, e passarono 100.000 scippatori, assassini stupratori, mafiosi (almeno ne avevano l'apparenza), che urlavano: ANCHE A NOI PENSIONI PARLAMENTARI!
Se non ce le darete, metteremo a ferro e fuoco la città, per sempre.

Nessuno capiva che quei privilegi esistevano proprio perchè solo dei parlamentari, e se anche un miracolo li avesse per assurdo allargati a tutti, considerò Dantina, gli onorevoli sarebbero impazziti di rabbia e avrebbero messo loro a ferro e fuoco la città per sempre.
Secondi giunsero uomini in nero di qualche strana e molto ricca religione diffusa nel 2035 in quest’isola. Intorno un cordone di protezione, perchè temevano il contatto con gli altri manifestanti. Avevano ricevuto auto blu, segretarie, uffici e centinaia di miliardi da contributi mondiali, mi diceva Dantina, ma i benefici non erano stati regolarizzati stabilmente, per questo i religiosi in crisi isterica dichiaravano ai giornalisti presenti:
SPETTANO DI DIRITTO SOLO ALLE ISTITUZIONI
DELLA NOSTRA CHIESA MONDIALE, I PRIVILEGI PARLAMENTARI.
E se i deputati distrettuali non avessero ratificato in fretta questa legge, non li avrebbero più sostenuti, in nessuna campagna elettorale!

Terzo, circondato da una fila d’importantissimi avvocati, un autorevole sottosegretario alla cultura del Consiglio dei Ministri, protetto con la sua fidanzata da duemila agenti di scorta e cinquanta autoblindo - non rivendicava niente. Diceva:
ESTERNIAMO LA SOLIDARIETA’ DELLE PIU’ ALTE CARICHE DELLO STATO,
ALLA PLURALITA’ DELLE FORZE SOCIALI CHE MANIFESTANO DEMOCRATICAMENTE... (proprio mentre pronunciava queste parole, i mafiosi cominciarono a rovesciare cassonetti e a bruciare le auto posteggiate - fu però ordinato agli agenti di non toccarli: erano pur sempre un serbatoio elettorale, mica semplici manifestanti).

Quarti furono 14.000 ratti, scuri e rapaci, un tappeto sterminato proveniente da tutta la zona periferica della città - non commentavano gli eventi, si accontentavano di sbranare gli avanzi gettati via dalle schiere della processione.

Ultimi, un po’ in disparte rispetto agli altri, sfilarono le ombre dei morti innocenti.
Qu'en penses-tu? Maintenant c'est juste la ville des morts, dissi alla mia guida.
Dantina annuì . I morti della città scorrevano in ordine e non dicevano niente, perchè il loro silenzio era già di per sè significativo; ne contavo milioni e milioni.
Procedevano con lentezza , vestiti di bianco, donne uomini bimbi cani gatti asini animali alberi di un tempo, ogni tipo di creatura vivente; senza parole rivelavano il segreto degli dèi adirati, che permettevano l’inferno terreno ma mandavano eloquenti messaggeri per svelare il loro rincrescimento.

All’orizzonte, sulle colline si alzavano gli ultimi diabolici roghi di erbe, cespugli, sterpaglie, appiccati dai piromani in protesta furiosa perché non avevano più niente da bruciare.
Il cielo era coperto da nuvole di fumo nero.

Dantina e io allora ci inginocchiammo, e recitammo a mani giunte un mantra di pace per gli dèi adirati, e pensosi rivolgemmo il ricordo a chi, tanto tempo prima, già aveva parlato della loro sconfitta.
(Fine)

1 commento:

  1. Davvero bello. Hai la qualità dei grandi: una carica visionaria prepotente.
    Enzo

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